Prestazioni di vecchiaia

Età ordinaria di pensionamento

L’età ordinaria di pensionamento è di 65 anni sia per gli uomini che per le donne. I contributi risparmiati vengono accreditati sull’avere di vecchiaia personale e possono essere percepiti come capitale e/o rendita. L’assicurato PTA può richiedere che, dopo il raggiungimento dell’età di pensionamento, i contributi di risparmio continuino a essere versati fino al termine dell’attività lucrativa, tuttavia al massimo fino al compimento del 70° anno d’età. 

Ora potete scegliere, al momento del pensionamento, se volete assicurare una rendita di reversibilità per il coniuge superstite pari al 100% (invece del 55%) della pensione di vecchiaia § La maggiore rendita assicurata per il coniuge superstite è finanziata con una riduzione permanente della pensione di vecchiaia (uomini 9% / donne 2%) § La vostra decisione a questo proposito è irrevocabile.

Pensionamento anticipato

Il diritto alle prestazioni per la vecchiaia sussiste se il rapporto di lavoro viene rescisso dopo il compimento del 58° anno d’età e l’assicurato non ha diritto a prestazioni d’invalidità della Cassa pensioni. Se dopo il compimento del 58° anno d’età l’assicurato PTA avvia un’attività lucrativa dipendente o indipendente oppure è disoccupato, può richiedere che termini il rapporto previdenziale.

Se una persona assicurata vuole andare anticipatamente in pensione (tra il 58° ed il 65° anno di età), a partire dal 40° anno di età può compensare la riduzione della pensione attraverso versamenti annuali pari al 5 %, 10 % o 15 % del salario assicurato. Il tasso percentuale desiderato per l’anno successivo deve essere comunicato per iscritto alla Cassa pensioni entro il 1° dicembre dell’anno precedente. In alternativa è possibile effettuare un versamento unico in qualsiasi momento fino all’importo massimo possibile per il riscatto della riduzione della rendita.

Pensionamento parziale

In caso di riduzione del grado di occupazione dopo il compimento del 58° anno di età ma prima dell’età di pensionamento, la persona assicurata può richiedere che le venga versata una parte della prestazione di vecchiaia. Questa opzione può essere esercitata una volta soltanto.

Aliquote di conversione

L’aliquota di conversione consente di calcolare la rendita di vecchiaia annuale sulla base dell’avere di vecchiaia al momento del pensionamento. L’aliquota di conversione tiene conto dell’aspettativa di vita crescente (LPP 2010, tabella generazionale) nonché della tassazione per tutta la vita dell’avere di vecchiaia dei beneficiari di rendita.

La rendita di vecchiaia viene calcolata come segue:

  • avere di vecchiaia al momento del pensionamento x aliquota di conversione all’età di pensionamento.
  • In tal senso, è determinante l’avere di vecchiaia ridotto a seguito di un eventuale prelievo di capitale. La rendita di vecchiaia così calcolata viene versata per tutta la vita.

Le aliquote di conversione sono fissate come segue:

Capitale o rendita? Vantaggi e svantaggi

Al momento del pensionamento, l’assicurato può percepire parzialmente o totalmente l’avere di vecchiaia esistente sotto forma di capitale di vecchiaia. La liquidazione in capitale deve essere comunicata per iscritto all’amministrazione al più tardi con un mese di anticipo e deve essere firmata anche dall’eventuale coniuge o partner registrato (dichiarazione per il pagamento delle prestazioni di vecchiaia).

Riscossione della rendita

Vantaggi della riscossione di una rendita
  • La rendita viene erogata per tutta la vita.
  • Il budget può essere pianificato chiaramente.
  • Non occorre gestire il capitale.
  • Sono coassicurate anche le prestazioni a favore dei superstiti.
Svantaggi della riscossione di una rendita
  • Di solito la rendita non viene adeguata al rincaro.
  • Se non vi sono superstiti che hanno diritto alla rendita, l’avere di vecchiaia inutilizzato resta nella Cassa pensioni.
  • Di norma è soggetta all’obbligo fiscale al 100 %.

Liquidazione in capitale

Vantaggi di una liquidazione in capitale
  • Pianificazione propria della gestione patrimoniale.
  • Il capitale residuo non utilizzato va agli eredi.
Svantaggi della liquidazione in capitale
  • Gestione patrimoniale e controllo propri.
  • Rischi di perdite.
  • Nessun reddito regolare.
  • Gli eventuali proventi patrimoniali devono essere tassati.